Oggi a Radio Viola su Lady Radio è intervenuto Renzo Ulivieri, presidente dell’Associazione Italiana Allenatori, per parlare di Fiorentina e non solo.
Mister è sorpreso dall’impatto di Piatek nella Fiorentina e nel calcio di Italiano?
“Lui ha caratteristiche diverse da Vlahovic, ma l’idea di calcio di Italiano è facilmente assimilabile per gli attaccanti. E questo riguarda sia chi è simile al serbo, sia chi ha le caratteristiche del polacco. Sembra ci abbia giocato da sempre nella Fiorentina, ma penso che la scelta sia stata dettata dal tecnico e sia puramente tecnica. Piatek è venuto in una situazione sentimentale dove ognuno di noi è lì a soffiargli dietro per farlo andare bene e lui la sente, la vive questa cosa”.
E’ orgoglioso dei due allenatori di Fiorentina e Sassuolo, Italiano e Dionisi?
“Sì, sono orgoglioso e tifoso di tutti e due. Noi dimentichiamo troppo spesso i sentimenti. Il concetto è che se qualcuno cambia qualcosa mette dei dubbi alla squadra e invece bisogna andare avanti con le proprie idee”.
Perché secondo lei non tutti i giocatori riescono ad inserirsi nel calcio italiano?
“C’è chi arriva ed è già inserito, c’è chi ha bisogno di 2 mesi e chi di 7 come successe a Platini”.
Quale giudizio dà di Traorè?
“E’ il giocatore di oggi, che a meno che non sia Pirlo, deve avere gamba nel breve, nel lungo, costruzione di gioco, tecnica, saper difendere ed arrivare a concludere. Questo riguarda tutti, anche il portiere”.
Sassuolo-Fiorentina di sabato sera sarà il derby del bel gioco?
“Sulla carta sì. La speranza è che la partita non prende una piega unica, ma che rimanga aperta fino alla fine. Sicuramente sarà un grande spettacolo perché le due squadre guardano al risultato tramite il gioco”.